Fabio Detti

Fabio Detti è un esperto architetto e urbanista con una vasta esperienza nel settore della pianificazione territoriale e del restauro architettonico. Ha ricoperto ruoli dirigenziali presso comuni della Toscana, tra cui Manciano e Scansano, gestendo progetti di urbanistica, lavori pubblici e tutela ambientale. Inoltre, ha svolto attività accademiche come docente in istituzioni italiane, specializzandosi in discipline legate alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Tra i suoi progetti più rilevanti spiccano la progettazione e direzione lavori per il sistema museale di Montemerano e Saturnia. La sua carriera accademica e professionale riflette una profonda dedizione allo studio e alla preservazione del paesaggio storico e culturale italiano.

Programmi e orari

ANALISI DEL TERRITORIO E PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO (ABPR14)

PROGRAMMA DEL CORSO
Il corso è strutturato secondo due modalità didattiche:
• Nella prima parte vengono messi a punto i concetti di Territorio e Paesaggio secondo le distinzioni di territorio urbano e rurale e paesaggio urbano e rurale cercando di integrare le realtà naturali e costruite dello spazio antropico.
• Nella seconda parte viene proposto agli studenti un tema applicativo da svolgere. La comprensione dell’importanza del territorio e del paesaggio come realtà percepita si attua con la redazione di un lavoro individuale costituito da un metaprogetto che metta in relazione i due concetti attraverso la selezione di modelli desunti dalla bibliografia di riferimento.
Ai fini dell’orientamento sul lavoro individuale si segnala la possibilità di optare per un tema legato al vulcanesimo laziale e al rapporto tra laghi principali , emissari dei laghi stessi e lo sbocco della foce a mare dove gli elementi urbani, territoriali e paesaggistici vengono relazionati e progettati in base alla formula del Contratto di Fiume.
Obiettivi
Il corso intende proporre una sintesi teorico pratica sul concetto di Territorio e Paesaggio e sulla loro interpretazione individuale attraverso la conoscenza delle modalità di costruzione delle singole parti. Intende altresì fornire una modalità disciplinare di interpretazione delle strutture urbane, territoriali e paesaggistiche percepite secondo la lettura di modelli ortocartografici e di area vasta ( piani Paesaggistici) al fine di stimolare la capacità progettuale di relazionare le diverse componenti.
Contenuti
Sono argomenti di trattazione didattica:
1. la comprensione delle modalità di costruzione delle diverse parti del territorio urbano e rurale e la loro risultante paesaggistica diversa e storicizzata.
2. l’analisi delle modalità feudali-comunitarie di appropriazione e concessione dei possessi al fine di verificare modelli di appropriazione condivisi e diffusi
3. l’analisi del paesaggio come bene culturale attraverso la comprensione degli elementi desumibili dalle forme artistiche e soprattutto dal dato pittorico;
4. l’analisi del Territorio urbano e rurale come dato sintetico desumibile dalle rappresentazioni fotografiche e ortofotocartografiche in relazione alle trasformazioni avvenute.
5. l’analisi del la realtà urbana come elemento dell’abitare secondo modelli evolutivi contestualizzati nel tessuto stratificato (Tipologia edilizia- Morfologia urbana)
6. la differenza e l’integrazione tra paesaggio agrario-rurale e paesaggio urbano come espressione del secolare lavoro di trasformazione operato dalle comunità di appartenenza e dai gruppi sociali di riferimento.

Bibliografia essenziale
1) E. Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano Laterza. Bari 1961
2) M. Agnoletti, Paesaggi rurali storici, Unifi- facoltà di Agraria (parti selezionate)
3) G. Caniggia, Strutture dello spazio antropico Alinea, Firenze 1973 (parti selezionate)
4) H.Carter. La geografia urbana. Teorie e metodi Zanichelli, Bologna, 1975 (parti selezionate)

Modalita’ di esame
• Colloquio sul lavoro individuale eseguito
• Verifica delle conoscenze bibliografiche
N.B per gli studenti che non possono redigere il lavoro individuale, l’esame sarà di natura orale e verterà sulla conoscenza completa dei testi riportati in bibliografia

RESTAURO (ABST50)
STORIA DELL’ARCHITETTURA E DELL’URBANISTICA

Metodo didattico e modalità di esame
Il corso è strutturato secondo due modalità didattiche:
• Nella prima parte vengono messi a punto i concetti di Strutture Architettoniche e Strutture Urbanistiche entrambe secondo la loro genesi storica mostrando i risultati delle diverse articolazioni spaziali o anche delle stesse estensioni spaziali quando un organismo architettonico tende a farsi e a divenire pezzo di città e in quanto tale a formare un Bene Architettonico inteso come Bene Culturale
• Nella seconda parte viene proposto agli studenti un tema applicativo da svolgere concernente la documentazione di un Bene Architettonico che può essere rappresentato da un edificio storico a carattere monumentale, un edificio specialistico di natura pubblica realizzato in epoca contemporanea o di un brano di città inteso come sequenza organica di elementi storicizzati e costituenti un bene
culturale
• L’esame viene svolto in forma orale sulla prima parte del corso e tramite la presentazione di un lavoro di approfondimento individuale per la seconda.
Obiettivi
Il corso intende proporre una sintesi teorico pratica della evoluzione degli elementi architettonici e urbanistici in contesti facilmente riconoscibili differenziando il tema dell’edilizia di base da quello dell’edilizia specialistica. Si tratta così di rintracciare strutture architettoniche aventi caratteri monumentali in modo tale che il valore storico assuma carattere applicativo. L’obiettivo principale è quello di fornire gli strumenti per saper leggere, al di là del risultato formale delle strutture architettoniche e urbane, quali siano gli elementi genetici che hanno determinato il concetto di Bene Architettonico differenziato dall’edilizia di base :
• Strutture specialistiche come chiese, palazzi, teatri o parti di città aventi valore monumentale.
• Edilizia di base, edilizia specialistica, isolato, quartiere, borgo, città per gli elementi urbanistici.
• Documentazione del bene architettonico rilevato in base alle schede di vincolo presenti e analisi della scheda a fini di catalogazione
Contenuti:
Sono argomenti di trattazione didattica:
1. la comprensione delle principali strutture architettoniche che determinano estensione spaziale e il loro uso nel contesto quotidiano e monumentale (triliti, archi volte, telai in c.a)
2. l’analisi dei principali elementi strutturali e delle strutture spaziali nelle opere architettoniche tipiche dell’edilizia specialistica (basilica romana, chiesa romanica e gotica, villa palladiana , per citare alcuni esempi)
3. l’analisi dei principali elementi strutturali e delle strutture spaziali nell’edilizia di base (casa a schiera, isolato urbano, lotto edilizio isolato contemporaneo)
4. la comprensione delle strutture urbane di base nella loro evoluzione storica (città Ippodamea, città fondata romana, borgo medievale) e rapporto tra strade, piazze ed altri elementi polari (Pievi- Castelli).
5. La modalità di individuazione di un bene architettonico oggetto di tutela e la sua collocazione nella corrente vincolistica ai sensi della parte seconda del Dlgs 42/2004.
6. Analisi e comprensione delle schede di vincolo

Bibliografia essenziale parte generale
• P.M. Lugli , Storia e cultura della città italiana, Laterza Bari 1967
• E. Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano Laterza. Bari 1961
• AA.VV Elementi di storia dell’architettura –Armando editore (varie edizioni)
Bibliografia essenziale parte applicativa
• G.Cataldi Sistemi statici in Architettura Teorema (varie edizioni)
• G. Caniggis, Strutture dello spazio antropico Alinea, Firenze 1973 (parti selezionate)
• R.Wittkover. Arte e Archiettura in Italia 1600-1750 Einaudi-Torino (parti selezionate)
• L.Piccinato Urbanistica medievale , Dedalo, Bari 1993
• Paolo Sica Storia dell’Urbanistica Il novecento Laterza, Bari ( parti selezionate)
• La sitografia relativa a Vincoli in rete del Mibact per la fase applicativa del lavoro

Beni Culturali (ABVP64)
BENI CULTURALI DELL’ETA’ CONTEMPORANEA

PROGRAMMA DEL CORSO
Metodo e modalità di esame
Il corso è strutturato secondo diverse modalità didattiche:
• Nella prima parte vengono messi a punto i concetti di Bene culturale e Ambientale negli stati preunitari secondo il concetto di Antichità Nazionale –termine attribuito dopo l’Unificazione dello stato- e successivamente attraverso l’analisi delle leggi di settore fino al Dlgs 42/2004.
• Nella seconda parte viene proposto agli studenti un tema applicativo da svolgere sull’evoluzione del concetto di bene culturale in relazione alle tendenze di evoluzione del concetto stesso anche con il riferimento ai beni immateriali.
Modalita’ di esame
• Colloquio sul lavoro individuale eseguito
• Verifica delle conoscenze bibliografiche
N.B per gli studenti che non possono redigere il lavoro individuale, l’esame sarà di natura orale e verterà sulla conoscenza completa dei testi riportati in bibliografia
Obiettivi
Il corso ha l’obiettivo di fornire gli strumenti necessari per analizzare alcune dinamiche che portano la produzione artistica contemporanea ad entrare nella sfera dei beni culturali
Vengono indagate i principi di trasmissione dell’arte contemporanea al grande pubblico e si analizzano i principali interventi normativi e le azioni del Ministero della cultura rivolte a questo segmento artistico.
Si tiene conto delle dinamiche che consentono l’ espressione dell’individuo, il diritto della collettività e il riconoscimento sociale all’interno degli spazi pubblici verificando il ruolo dei musei d’arte contemporanea.
Si cerca altresì di stimolare l’attenzione al patrimonio artistico contemporaneo locale.
Il corso intende altresì proporre una sintesi teorico pratica sul concetto di Bene Culturale anche attraverso l’interpretazione degli elementi monumentali e territoriali presenti in un contesto delimitato come quello di un qualsiasi Comune.
Contenuti:
Sono argomenti di trattazione didattica:
1. la comprensione delle normative sulla legislazione dei beni culturali e ambientali, la loro genesi e la loro definizione attuale anche in relazione alla Convenzione Europea del Paesaggio.
2. l’analisi del dettato normativo per gruppi di specie attraverso i quali il Bene Culturale e Ambientale emerga come dato tutelato secondo modalità di legge a cui corrispondono altrettanti modelli di schedatura con particolare attenzione a quanto definito da apparati di schedatura
3. sono oggetto di trattazione
• I principi costituzionali
• Lineamenti di storia delle normative di tutela in Italia, con particolare riferimento al periodo postunitario
• Il d.lgs. n. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), elementi
• La catalogazione in Italia : l’ ICCD (Istituto Centrale del Catalogo e documentazione), gli standard e le schede
• Il museo, l’ICOM : problemi aperti
• L’UNESCO, e le principali carte normative internazionali
• La nozione di “patrimonio dell’umanità”
• la Tutela del paesaggio anche ai sensi della Convenzione Europea

Bibliografia essenziale
1. Storia della legislazione sui beni culturali (Dispensa)
2. L.778/1922-
3. L.1089/1939
4. L1497/1939
5. DL. 431/1985
6. Dlgs 42/2004
7. Convenzione Europea del Paesaggio del 2000
Supporti Video
P. Pasolini, la forma della città, Orte e Sabaudia, RaiTv, 1974

Beni Culturali e Ambientali (ABVPA61)
BENI CULTURALI E AMBIENTALI

PROGRAMMA DEL CORSO
Metodo e modalità di esame
Il corso è strutturato secondo due modalità didattiche:
• L’analisi delle leggi di settore promulgate fino al Dlgs 42/2004 costituisce la base affinchè vengano puntualizzati i concetti di Bene culturale e Ambientale nella cultura italiana del Novecento. Tale aspetto iniziale viene integrato dal dibattito sul concetto di Tutela e Valorizzazione tuttora vivo in relazione alle finalità di uso pubblico e fruizione collettiva.
• Nella seconda parte viene proposto agli studenti un tema applicativo da svolgere. La comprensione dell’importanza dei Beni Culturali e Ambientali si attua attraverso il censimento delle Notifiche o Decreti o aree perimetrate contenuto in un contesto comunale e l’analisi delle schedature presenti.
Modalita’ di esame
• Colloquio sul lavoro individuale eseguito
• Verifica delle conoscenze bibliografiche
N.B per gli studenti che non possono redigere il lavoro individuale, l’esame sarà di natura orale e verterà sulla conoscenza completa dei testi riportati in bibliografia
Obiettivi
Il corso intende fornire una interpretazione degli elementi monumentali e territoriali presenti in un contesto delimitato come quello di un qualsiasi Comune e al contempo, attraverso la verifica diretta, proporre una sintesi teorico pratica sul concetto di Bene Culturale e Ambientale. Contestualmente l’ interpretazione diretta delle strutture Monumentali e Paesaggistiche fa emergere la lettura diacronica della crescita e fase di sviluppo del bene monumentale fino alla sua individuazione come Patrimonio Culturale ai sensi art. 2 del Dlgs 42/2004.
Contenuti:
Sono argomenti di trattazione didattica:
2. La nascita e lo sviluppo del Concetto di Bene Culturale e Ambientale fino alla definizione di Bene Culturale dal punto di vista normativo e di Bene Comune nel dibattito disciplinare
3. la comprensione delle normative sulla legislazione dei beni culturali e ambientali, il dibattito sulla Convenzione Europea del Paesaggio.
4. La Schedatura del Bene Culturale e Ambientale come momento nel quale emerge la necessità di tutela secondo modalità di legge e l’analisi del dettato normativo per gruppi di specie ai fini di tuetela e valorizzazione
5. l’analisi del Monumento e del Paesaggio come beni culturali attraverso la comprensione degli elementi desumibili dalle forme artistiche e soprattutto dal dato pittorico;
6. l’analisi territoriale e urbana come dato sintetico desumibile dalle rappresentazioni fotografiche e ortofotocartografiche e dal Piano Paesaggistico della Regione Lazio.
7. Le modalità sintetiche di restituzione del lavoro individuale

Bibliografia essenziale
1. E. Sereni, Storia del paesaggio agrario italiano Laterza. Bari 1961
2. G. Caniggia, Strutture dello spazio antropico Alinea, Firenze 1973 (parti selezionate)
3. R.Wittkover. Arte e Archiettura in Italia 1600-1750 Einaudi-Torino (parti selezionate)
4. A.A.V.V: Lineamenti di Storia dell’Architettura Carocci (parti selezionate)
5. Storia della legislazione sui beni culturali (Dispensa)
6. G.Nifosì, E.Tommasi: Beni Culturali e Ambientali (Dispensa) Laterza Bari 2010
7. A.A.V.V: Beni Culturali, Zanichelli 2009
8. A.A. V.V Valorizzazione beni culturali convegno di lucca 2012 –MIBact ( parti selezionate)
9. La sitografia relativa a Vincoli in rete del Mibact sulle aree focus trattate
10. La normativa precedente al Dlgs 42/2004 (a partire dalla Legge Nasi del 1902)
11. Dlgs 42/2004
12. Convenzione Europea del Paesaggio del 200